Partiamo dalla radice

 

Le radici servono a tenerci ancorati al terreno. Ci dicono da dove partiamo, cosa ci nutre e come ci nutre.

Possono essere salde, coperte, scoperte, fragili o possenti. Nodose o lisce. Lunghe e complesse o corte e mozze.

Rinforza le radici del tuo albero con un esercizio.

Le radici tengono in piedi l’albero che poi cresce e si dispiega verso il cielo.

La radice è collegata all’energia di base, al senso di appartenenza, alla vitalità, all’energia vitale.

Quando si parla di chakra della radice si intende la radice della sicurezza.

Il primo chakra è associato agli istinti di base, ovvero autoconservazione.

È la base ed il fondamento dell’essere, localizzato alla base della spina dorsale ci connette con la terra.

In psicologia questo può essere tradotto come:

  • autostima
  • fiducia
  • confini personali
  • radicamento
  • salute

Quando non mi sento radicato, ho un certo grado di instabilità:

  • Posso perdere la fiducia in me o altri
  • Posso sentirmi a disagio con il mio corpo
  • Non piacermi

Se non ho radici ben nutrite ho sempre la sensazione che mi manchi qualcosa, potrei essere preda di mille pensieri ed ansie, sentirmi vulnerabile, sentirmi solo.

Quando mi sento stabile e radicato ho l’impressione di essere connesso con me e con il mondo, di stare percorrendo la giusta via. Mi sento vivo ed in pace.

Se sono radicato vivo a pieno la vita, accolgo tutto ciò che porta e ne traggo insegnamento.

Darsi al giardinaggio, creare con le mani, fare esercizi di bilanciamento psicofisico, camminare sono tutte attività di radicamento.

Non sono cognitive, bensì concrete e materiali.

 

Esercizio 1) Squat con respiro sonoro

(tratto da “Il set dei chakra” ed. Magazzini Salani)

  • Mettiti in piedi
  • Gambe divaricate quanto i fianchi
  • Piedi appoggiati al pavimento
  • Palmi uniti, facendo leggera pressione all’altezza del cuore
  • Apri la bocca, tira un po’ fuori la lingua, non deve essere in tensione
  • Spingi addome dentro e fuori ad ogni respiro
  • Il respiro esce dalla bocca, sonoro
  • Immagina un vortice di colore rosso scuro mentre respiri
  • Continua da 1 a 3 minuti

 

Esercizio 2) Rotazione pelvica

Un buon modo per sbloccare l’energia di base è saper muovere in maniera morbida e fluida la parte bassa della schiena.

 

Esercizio 3) Meditazione di radicamento

  • In piedi, piedi larghi quanto la misura dei fianchi
  • Braccia ai lati del busto o estese in avanti con palmi verso il basso
  • Occhi chiusi o rivolti a terra
  • Inspiro
  • Espiro e piego adagio le ginocchia solo qualche centimetro
  • Mentre inspiro mi alzo leggermente
  • Il respiro è lungo, lento e profondo
  • Continuo così per 1 o 3 minuti
  • Al termine rimanere in piedi, occhi chiusi, dicendo a voi stessi “sono radicato, sono in equilibrio”

 

Nota: collegare corpo a pensieri-parola permette una buona integrazione emisferica; la realtà si costruisce con il pensiero che la interpreta; una visione della realtà poi fa reagire il nostro corpo in determinati modi.

Dunque se pronuncio dentro di me una frase di radicamento e lo faccio con costanza, mando al mio Io dei segnali di costruzione di identità ben precisi, in uno stato poi di calma ed equilibrio.

Buoni esercizi!

 

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chiara caprio progetto benessere Treviso

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