Come tornare padrona di me stessa in 3 giorni
Mattina 1
La sveglia suona sempre presto, non c’è un momento di quiete, quel beato momento in cui dentro la tua testa si affaccia quel pensiero lieto: “Puoi stare a letto, tanto ci pensa lui ai bambini”.
E invece in un nano secondo sei già in piedi, con improbabili pigiami, che hai già caldo anche se fuori sono 10 gradi, con tante braccia quante quelle della dea Kali (e ancora non ti bastano).
Non hai tempo da perdere: bambini da vestire, da calmare, da convincere, da sollazzare, da caricare in macchina o sul pulmino che sennò fai tardi anche oggi e poi la maestra pensa che sei una cattiva mamma.
Poi – forse – colazione e un’altra esilarante mattina di lavori domestici/spesa/dottore/nonni vari… oppure via di corsa a lavoro (che spero tu l’abbia scelto perché ti piace e ti appassiona, perché era quello che davvero un po’ volevi per te).
Inizio non male: gli inizi di solito danno l’imprinting; preludio del resto.
Mattina 2
La sveglia che suona tardi, volendo potresti stare a letto anche tutta la mattina, sentiresti solo la voce di tua madre che dici che “potresti fare qualcosa nella vita alla tua età”.
Tu sai che dovrai alzarti, ma temi un po’ quel momento perché la tua giornata sì, è libera, sei giovane, non hai grossi impegni che sopraggiungono.
Quella che molti chiamerebbero libertà tu la vivi come senso di vuoto: cosa ne fai della tua vita, quale senso le dai?
Ti aspetta: la palestra, colazione a casa (preparata con amore) o fuori al bar con le amiche (quelle che non lavorano, quelle che abitano ancora con i genitori, quelle che non vanno all’università). Oppure fai colazione tu da sola.
E poi? Tutta una giornata è lunga.
“Devi trovarti un lavoro” è il ritornello, oppure “Non preoccuparti, puoi stare qui con noi sempre, sei la nostra piccola”.
Ma non sei piccola: sei giovane, carina, ma non sei piccola. Ma dentro sì, non sai quale direzione far prendere alla tua vita, non sai se sei capace di lavorare, se hai un obiettivo, che poi non ti vanno mica tutti i lavori.
Sei carina, questo te lo dicono, ti fa piacere. Ma oltre? Cos’altro sei?
Non cos’ hai, cosa sei?
Mattina 3
La sveglia suona: si apre una nuova giornata, fatta di te, di cose da fare ma anche di piacere, di collaborazione, di incontri interessanti, di divertimento anche nelle piccole cose.
Sai che hai delle persone intorno a te che possono aiutarti, che tu sai chiederlo l’aiuto, come sai prenderti il tempo se ti serve. Che non devi per forza andare al lavoro con 39 di febbre, non fai un servizio buono agli altri, né a te stessa. Che non importa se hai sgridato male tuo figlio, non sei una cattiva mamma per questo.
Che se “alla tua età non sei sposata non è che resti zitella a vita”.
Che se non hai figli non serve trovare un uomo che almeno un po’ ti considera e ci fai un bambino.
Apri l’armadio e vedi abiti che parlano di te, per varie occasioni d’uso. Non tutti uguali e monocromo. Tu sei una colorata dentro, sei varia, sei eclettica, sei tanta roba. E il tuo armadio parla di te: cose che metti, ordine, profumo di fresco, colori scuri ed eleganti, abiti più femminili, altri sportivi, altri accollati, altri un po’ sexy.
Il tuo frigo e la dispensa parlano di te: qualcosa per il piacere e la golosità, molte cose che fanno bene, tanti colori, pochi vasetti preconfezionati e da divorare. Lo zucchero ce l’hai già nel cuore, non lo cerchi nei biscotti.
La tua macchina ha quella leggera confusione di chi la vive, ma non sei ossessionata dalla perfezione, né tanto meno travolta dalle cose che ci sono dentro.
E vai, vai nella TUA vita, CONSAPEVOLE DI TE, che sei donna prima di tutto.
Guardi davanti a te, non sempre in basso, non ti nascondi, sai di non essere invincibile, sai bene di poter sbagliare e tutto ciò ti rende umana.
Quale scenario vorresti?
Bene, non te la regala nessuno. Se non TU (e quello che hai imparato prima ancora di dire la prima parola).
Non ti regala nessuno la famiglia del Mulino Bianco; non te li regala nessuno i capelli della Panthène, il glamour della Ferragni; nessuno ti farà diventare Lois Lane con il suo Klark Kent dietro l’angolo.
Chiediamo, non chiediamo, ci lamentiamo.
Dov’è finito il nostro amor proprio, il nostro carattere?
Certo, mi dirai, “Ma come faccio se NON TROVO (uomo, lavoro, soddisfazione…)?”
Ti rispondo: non devi trovare, ma cercare e ancor di più creare.
E poi togli questo “devo”.
- TI PIACI QUANDO TI SVEGLI?
- QUALE PENSIERO ACCOMPAGNA I TUOI PRIMISSIMI ISTANTI DI APERTURA DELLE PALPEBRE?
- TI PIACE IL TUO GUARDAROBA?
- GETTI VIA LE COSE VECCHIE CHE TANTO NON METTI O NON USI PIÙ?
- PENSI SEMPRE AGLI ALTRI CON SCARSO RITORNO, PER LO MENO IN TERMINI DI “GRAZIE” E TI ARRIVA PIUTTOSTO UN “MA CHI TE LO FA FARE, IO NON TI HO CHIESTO NIENTE”?
- USI TANTI “NON” E “DEVI” QUANDO PARLI?
- PARLI SEMPRE DEL CONTORNO O PARLI DI TE?
- HAI UN PROGETTO DI VITA IN CUI TU SEI LA PROTAGONISTA?
- HAI UN PROGETTO NELLA VITA E SEI DISPOSTA A DARTI DA FARE, MA ANCHE DI CHIEDERE AIUTO?
- COSA FAI PER IL TUO ESSERE DONNA OGNI GIORNO?
Tante domande scomode. Perché parliamo di identità.
Beh, ti dirò una cosa: l’identità è una cosa che non si esaurisce da bambini o ragazzini, è un percorso che si può ancora migliorare e modellare.
Con amor proprio, tempo per sé, scelte, azioni, progetti.
Perché prima di essere una lavoratrice, una mamma, una moglie, una compagna…TU SEI UNA DONNA!
Non te lo ricordi più?
“Ma se penso a me non ho tempo per gli altri.”
FALSO.
Starai con gli altri più bella, meno lagnosa, più energica, più determinata.
Amerai meglio. Gli altri ti ringrazieranno.
Cosa fai per il tuo essere donna?
ESERCIZIO PER TUTTE QUELLE CHE… MATTINA 1
Prova a fare una di queste cose:
- Distribuisci alcuni compiti
- Impara a delegare (fai una lista di cose che fai tu, contrassegna quelle che ti pesano; di queste segna nuovamente quelle due cose che ogni tanto puoi delegare e fallo)
- Apri l’armadio e: butta via cosa non metti da anni, fai spazio, arieggia. Dividi per occasioni d’uso: lavoro, casa, sport, uscite informali, uscite di piacere. Vedrai tu da sola cosa va riequilibrato.
ESERCIZIO PER TUTTE QUELLE CHE…MATTINA 2
- Googla: vai in Google ed esplora il panorama lavorativo intorno a te, non guardare annunci ma possibilità di lavoro, guarda quali tipi di lavori ci sono.
- Cerca corsi che ti formino: professionalmente, ma ancor di più culturalmente, emotivamente, a livello relazionale. Tu un lavoro lo trovi se sai e conosci, se credi in te, se hai una rete di relazioni giuste.
- In questo modo cominci a riempire la giornata di obiettivi, ma non a caso che poi non li raggiungi e ti demotivi ancora di più. No, tu intanto esplora e costruisciti come persona. Così il tempo non lo perdi, lo investi.
HAI UN APPUNTAMENTO CON TE!