Quanti giudizi. Quante etichette.
Vi apprezzano sempre per quello che siete, che fate, che dite?
Come posso parlare di identità con un’altra persona?
Come posso chiederle cosa desidera per sé senza risultare pesante?
Come posso chiedere a me stesso “come mi vedo”?
La questione dell’ ”identità” ci viene richiesta spesso e anche come se fosse una cosa assolutamente semplice. Non lo è.
“Non ha una grande autostima”
“Non ha personalità”
“La sua personalità è troppo…”
Identità. Non parliamo poi della fatica che facciamo per costruirla, per definirne i confini…
Alle volte, come piace fare a me, è meglio usare meno parole, (meno fraseggi complicati) e trovare spunti da ciò che la natura (o il supermercato in questo caso) ci offre.
Detto fatto. Mettiamoci all’opera!
1) Prendete della stagnola. Ritagliatene un pezzo a piacere. Incollate la stagnola su un foglio (bianco o colorato): ecco fatto uno specchio con la sua cornice. Ora osservate voi stessi nello specchio.
Tenete uno sguardo compassionevole ed esploratore sullo specchio per 5 minuti (non di meno). Ricordate di inspirare ed espirare sempre con regolarità. Abbiate meraviglia, amore, curiosità nel guardare lo specchio.
2) Passati i 5 minuti scrivete nella cornice (lo spazio del foglio che contorna la stagnola) con un pennarello ben visibile ciò che vedete nello specchio: domande, affermazioni, dubbi, aggettivi… quello che vedete senza filtri. Quello è ciò che ora vi definisce (ma domani può essere altro).
3) Prendete ciò che c’è, senza giudizio. Non c’è immagine positiva o negativa, c’è immagine.
4) Accettatevi, accoglietevi.
